In molte regioni di Italia non sono state fatte autopsie perchè banalmente non esistevano sale attrezzate.
Infatti la circolare ministeriale (leggi bene: circolare non legge) le sconsiglia (non proibisce) in condizioni di insufficnete sicurezza, in accoglimento di linee guida praticate nella comunità scientifica a tutela del personale sanitario.
Se vi collegate al sito
https://www.researchgate.net ed inserite la stringa di ricerca "covid autopsy
RIsK", potete trovare diversi articoli (in inglese) che confermano le enormi cautele richieste dall'autopsie dei pazienti covid.
Questo secondo la generalità degli esperti in materia.
E mi sembra perlomeno scorretto o "malizioso" nell'intervista di byoblu equiparare le precauzioni richieste per lo spostamento di un cadavere in un sacco chiuso a quelle per l'effettuazione di una autopsia.
Se ci arrivo io, che non ho mai pensato di essere una cima, presumo che una ragionevole comprensione della lingua italiana possa portare alla stessa conclusione.
Comunque questa è la circolare:
http://www.trovanorme.salute.gov.it...1%20&serie=null
Non mi pare ci siano grossi dubbi che i due casi che nell'intervista sono equiparati, sono invece completamente diversi.
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In Italia - in generale - le autopsie sono state fatte eccome ... ma solo dove c'erano (ovviamente) le sale attrezzate.
Un riferimento su tutti:
https://www.nature.com/articles/d41586-020-01355-z (impact factor di Nature: circa 43.000)
Non credo si possa pensare che si tratti di un "gomblotto" perchè non tutti i morti hanno avuto una autopsia.
Avrei trovata sensata una polemica sulla mancanza di attrezzature al sud non sul fantomatico divieto si fare autopsie.
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Comunque questa "polemica" dei medici foggiani e catanesi, ha portato alla pubblicazione sui quotidiani italiani (23 maggio 2020) di tutta una disquisizione su divieti governativi che sarebbe stata "accolta" in un articolo scientifico su Journal of clinical medicine (impact factor: 6.000).
L'articolo è questo:
https://www.mdpi.com/2077-0383/9/5/1472
Ora l'articolo è stato inviato alla rivista il 12 marzo 2020 e se vi prendete la briga di leggerlo dice cose completamente diverse da quelle pubblicate dai quotidiani italiani.
Ve lo spoilero: dice che se ci fossero le condizioni, andrebbero fatte più autopsie per renderi più certi i risultati degli articoli scientifici.
Ma è una considerazione relativa alla letteratura scientifica prodotta nel breve lasso di tempo tra l'esplosione del virus e i primi articoli pubblicati.
Ma soprattutto se l'articolo è stato inviato alla rivista per la review il 12 marzo, come minimo è stato scritto un mese prima.
La circolare è successiva, non credo debba aggiungere altro.
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Ora a me questa sommessamente pare una interpretrazione possibile come documentata dai fatti e da riviste di antica e solidissima reputazione scientifica.
Poi può sempre essere che abbia ragione byoblu o qualche altro esperto la cui reputazione scientifica è certificata dai video su youtube